Il conoscere parte dalla curiosità, dal trasferimento del conosciuto in modo competente e dalla creatività qualitativa del “pensatore”? Sul trasferimento della “conoscenza” il metodo è tutt’altro che univoco e sono poco garantite le componenti di merito. Il tutto non scandalizza ma almeno lo si ritenga una “brutta cosa”, una pratica che non deve avere il sopravvento. Per quel che mi riguarda preferisco un altro tipo di pratiche. Nel sistema anglo americano la raccomandazione è d’obbligo : garantire è (però) una responsabilità e una conferma della qualità del raccomandato. Altrove, come in italia, non è cosi chiara la situazione. Il problema diventa enorme quando il “troppo diverso” dal sistema americano (ma anche nel sistema americano esistono casi anomali : le facoltà di filosofia sono l’esempio più conosciuto…) diventa “Baronia”. Ovvero diventa organizzazione del disprezzo del merito e disprezzo della “gara non truccata”. Viviamo nel civile e tutti sappiamo essere un po santi e un po peccatori. Ma la tendenza, la propensione deve essere, deve voler essere positiva e comunque esplicita. Ma tantè. Ecco un caso, tuttaltro che insolito e isolato: “NON riesce proprio a farsene una ragione, l'oncologo Massimo Federico. "E' come se un calciatore avesse vinto la coppa Davis", dice. A Modena è accaduto di recente un fatto assai curioso: un professore associato in dermatologia è diventato ordinario in una prova bandita dal corso di laurea in odontoiatria. L'idoneo ha 36 anni e si chiama Giovanni Pellacani. E' il figlio del rettore, Giancarlo Pellacani (che ha anche un altro figlio docente a Giurisprudenza).” Si legga tutto l’articolo sul sito - Fonte: www.Repubblica.it - 2008-01-23
Nulla da commentare, tutto chiaro o meglio evidente ed abbastanza conosciuto. La questione va comunque posta e va superata questa “quasi unica o comunque prevalente” pratica, per il bene di (quasi) tutti. Questo può avvenire con nuove regole, con nuove pratiche e con sistemi che competono in modo diverso. Chi vuole “la moglie vuota e la botte ubriaca (J)” se la tenga ma chi vuole una sobrietà creativa della tensione al sapere e alla costruzione del futuro ha il diritto di vivere in un altro modo le sue tasse e le loro conseguenze.
Non saranno siti come quelli che qui sotto citiamo che cambieranno la situazione , ma in assenza di altre forme di “resistenza e nuova progettazione attiva” li segnaliamo :
http://www.ateneopulito.it/
http://malauniversitas.blog.tiscali.it/
http://it.wordpress.com/tag/luniversita-degli-orrori/
http://www.ateneopalermitano.it/
Nulla da commentare, tutto chiaro o meglio evidente ed abbastanza conosciuto. La questione va comunque posta e va superata questa “quasi unica o comunque prevalente” pratica, per il bene di (quasi) tutti. Questo può avvenire con nuove regole, con nuove pratiche e con sistemi che competono in modo diverso. Chi vuole “la moglie vuota e la botte ubriaca (J)” se la tenga ma chi vuole una sobrietà creativa della tensione al sapere e alla costruzione del futuro ha il diritto di vivere in un altro modo le sue tasse e le loro conseguenze.
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