Oggi – potrei anche dire di averlo fatto senza volerlo (ma questa è una aggravante) -sono stato decisamente scostante, sciocco e intollerabile causando inutili irritazioni (e forse sofferenze) in una giovane ragazza incontrata perché “amica” di un ragazzo con cui lavoro .
- L’evento
Una collina sul fianco sinistro del Lago maggiore tra Arona e Meina. Un ambiente visivamente piacevole che mi rimanda alla prefazione di “At home in the universe “ dove Kauffman dice che parlando con Smolin gli venne l’idea di un diverso approccio alla fisica.
Io non sono interessato a discutere di teorie e neppure i miei interlocutori. Ma la ragazza con cui pranzo dice di interessarsi alla psicologia. Io “Semplifico” (troppo) : “la psicologia ha dato il suo contributo importante lo scorso secolo… “ … “… forse è meglio la psichiatria … che entra nel merito di questioni più biochimiche…” … “.. meglio un po di scienze della natura che discorsi sul sociopsicologico…”. Insomma , una serie di frasi fatte, molto banali e semplici che provocano dolore e mettono a nudo la mia “stupidità scientifica” applicata malamente.
Il tutto degenera in una imbarazzante gestione del resto del pranzo nel modo meno piacevole possibile. Non ho neppure la forza per provare a riprendere un po di “punti della dignità”. Gli altri sono giustamente infastiditi dalla mia rozzezza precedente.
Fortunatamente dobbiamo tornare a lavorare e il periodo di sofferenza interattiva finisce abbastanza in fretta. Ma il dolore per l’accaduto perdura (almeno in me).
- La condanna
Due azioni finalizzate come condanna : 1- richiesta pubblica di scuse e evidenziazione della mia stupidità interattiva e culturale e 2- “ripasso” privato sulle tendenze attuali della “psicologia”.
- Le conseguenze (immediate) dell’autocondanna
1- Le pubbliche scuse sono qui
2- Lo studio e l’aggiornamento è in due tappe (qui di seguito i titoli delle teorie psicologiche più interessanti nel tempo) e l’impegno ad approfondire il tema.
- Allegato : teorie e riferimenti ragionati sulla psicologia
Le principali teorie psicologiche (brevissima sintesi)
- S. Freud
Sigmund Schlomo Freud (Příbor, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) fu un neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, fondatore della psicoanalisi, una delle principali correnti della moderna psicologia, ha elaborato la teoria dell'"Iceberg", secondo la quale l'inconscio governa il comportamento e il pensiero degli esseri umani e delle interazioni tra individui.
“L’interpretazione dei sogni”. Per convenzione si usa datare la nascita della psicoanalisi con la prima interpretazione esaustiva di un sogno scritta da Freud: si trattò di un suo sogno personale della notte tra il 23 e il 24 luglio 1895, e riportato anche ne L'interpretazione dei sogni come "il sogno dell'iniezione di Irma". La sua interpretazione rappresentò l'inizio dello sviluppo della teoria freudiana sul sogno.
L'influenza di Freud fu determinante in due campi correlati ma distinti. Sviluppò simultaneamente una teoria della mente e del comportamento e tecniche cliniche finalizzate all'apporto terapeutico nella risoluzione delle nevrosi. Molti sostengono che abbia influenzato solo il primo campo.
Secondo alcuni, il contributo forse più significativo di Freud al pensiero moderno fu la sua concezione dell'inconscio.
- Jung e la Psicologia Analitica
Carl Gustav Jung fu uno dei più noti e influenti seguaci di Freud. Nato nel 1875 a Kesswil, in Svizzera, figlio di un pastore protestante,Jung si laurea in Medicina e nel 1900 entra a lavorare nell' ospedale psichiatrico di Zurigo, diretto da Eugen Bleuler (1857-1939).
Venuto a conoscenza delle teorie di Freud, intrattiene con lui scambi epistolari ed entra a far parte del movimento psicoanalitico, ma con la pubblicazione del suo volume Trasformazioni e simboli della libido (1912) vengono alla luce i suoi dissensi teorici con Freud e nel 1913 il loro rapporto si interrompe.
- A. Freud: La Psicoanalisi Infantile
Anna Freud, figlia di Sigmund Freud (Vienna 1895 - Londra 1982). Psicoanalista si occupò fin dall'inizio di psicoanalisi infantile, ponendosi in contrasto con le posizioni cliniche e teoriche di M.Klein; quest'ultima aveva ipotizzato che era possibile estendere anche ai bambini la psicoanalisi applicata agli adulti, mentre la Freud riteneva che tale trasferimento non fosse possibile. Altra divergenza, riguardava le tecniche analitiche utilizzate: per la Freud gli strumenti più utili erano il ricorso ai disegni, l'interpretazione dei sogni e, a volte se necessario, la libera associazione
- W.Reich : L'analisi del Carattere
Wilhelm Reich psicoanalista austriaco naturalizzato statunitense (Galizia 1897 - Pennsylvania 1957) fu il più noto tra i dissidenti freudiani della seconda generazione (dopo A.Adler e C.G.Jung). Il suo nome è legato al tema della liberazione e rivoluzione sessuale. La teoria sull'orgasmo, la teoria del carattere e la tecnica di analisi del carattere sono le componenti fondamentali della sua psicologia. La sanità psichica dipende dalla potenza orgastica che però viene inibita dalla società moralizzatrice (del suo tempo) producendo così effetti di stasi e resistenze che contribuiscono a costituire l'armatura del carattere.
- B.F. Skinner : La Teoria del Rinforzo (comportamentista)
Burrhus Frederik Skinner psicologo statunitense (Pennsylvania, 1904 - Massachusetts 1990). Fu uno dei principali rappresentanti contemporanei del comportamentismo, incarnando l'ortodossia di J.B. Watson. Secondo Skinner l'unico criterio di scientificità è il metodo sperimentale e valutò come unico oggetto dell'indagine psicologica il comportamento direttamente osservabile dall'esterno . Egli indicò l'essenza della ricerca nella descrizione delle risposte e studiò anzitutto il «comportamento verbale»; poi estese l'interesse ai problemi psicologici dell'istruzione programmata, fino ad approdare alla teoria della «tecnologia del comportamento».
- M. Wertheimer : Percezione del movimento (gestalt)
(New york, 1943) fu il capostipite della psicologia della Gestalt fondando nel 1921 insieme a Koffka, Kohler e Goldstein la rivista “Psychologische Forschung”. A lui si deve la formulazione iniziale del concetto di insight (“visione dall'interno”) e la teoria dell' isomorfismo , teoria secondo la quale vi sarebbe identità di forma tra le nostre esperienze e i processi fisiologici che ne sono alla base. Tutti questi principi e concetti che furono poi meglio ampliati e sviluppati da Kohler e Koffka. Un importante suo articolo ( Studi Sperimentali sulla percezione del movimento, 1912 ), raccoglie tutti i risultati degli esperimenti che effettuò sul movimento apparente.
- W. Kohler: Il concetto di Insight
Wolfgang Kohler psicologo tedesco (Reval, Estonia 1887 - Enfield, New Hampshire, 1967). Con M. Wertheimer e K. Koffka, è uno dei massimi rappresentanti della teoria della forma (Gestalt). Condusse particolari esperimenti di psicologia animale su scimmie antropoidi e i risultati di questo studio lo spinsero a contrastare le teorie formulate dagli psicologi a lui contemporanei che vedevano i processi d'apprendimento e di pensiero come una semplice sequenza di tentativi effettuati per caso. Kohler osservò, invece, come le scimmie, possono utilizzare anche strategie non casuali, ossia atti intelligenti ( insight) , i quali permettono agli animali di ristrutturare il proprio campo cognitivo.
- Il modello di Hierachy of Needs di Abraham Maslow
I bisogni molto di base sono aria, acqua, alimento, sonno, il sesso, ecc. Quando questi non sono soddisfatti possiamo ritenere la malattia, l'irritazione, il dolore, il disagio, ecc. Queste sensibilità li motivano per alleviarli appena possibile per stabilire il homeostasis. Una volta che sono alleviate, possiamo pensare ad altre cose.
- Teoria dello Sviluppo Percettivo di Gibson
Esseri umani come percettori attivi .I bambini e gli adulti scoprono, esplorano, prestano attenzione, estraggono informazioni e differenziano gli oggetti Gli esseri umani sono intrinsecamente motivati ad esplorare il loro mondo e ad apprendere .La percezione è sempre motivata dagli scopi che si ritengono importanti.
- Gustav Le Bon e la Psicologia delle folle
Gustav Le Bon(1841-1931) Etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale") nato in Francia a Nogent-Le Retrou, fu il primo psicologo a studiare scientificamente il comportamento delle folle, cercando di identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche adatte per guidarle e controllarle. Per questa ragione le sue opere vennero lette e attentamente studiate dai dittatori totalitari del novecento, i quali basarono il proprio potere sulla capacità di controllare e manipolare le masse
- La Teoria dell'attaccamento di John Bowlby
John Bowlby e Mary Ainsworth hanno contribuito a dimostrare come lo sviluppo armonioso della personalità del bambino dipenda da un adeguato attaccamento alla figura materna, e, influenzati dal contesto culturale e scientifico degli anni ‘50-’60, fortemente impregnato dai progressi della biologia evoluzionistica, dell’etologia e della cibernetica, hanno fissato le radici del futuro sviluppo del "costrutto dell’attaccamento".Partiamo dalla definizione di attaccamento che lo stesso Bowlby offre in uno dei suoi libri più conosciuti "Una base sicura" (1989): "il comportamento di attaccamento è quella forma di comportamento che si manifesta in una persona che consegue o mantiene una prossimità nei confronti di un'altra persona, chiaramente identificata, ritenuta in grado di affrontare il mondo in modo adeguato".
- Il complesso di Edipo
La struttura psichica in cui si organizzano i sentimenti amorosi e ostili che il bambino avverte nei confronti dei genitori e dal cui superamento dipende, secondo S. Freud, il futuro profilo psicologico del soggetto.
Nota : In aggiunta a questo bigino delle teorie principali della psicologia voglio richiamare i tre punti citati da Fiorangela Oneroso (in : Realtà e rappresentazione nella psicologia cognitiva. Alcuni spunti di riflessione ) in un lavoro di ricostruzione della teoria psicologica analitica ad oggi e riporto la bibliografia che cita in cui compaiono importanti ricercatori che hanno lavorato sulla linguistica incrociando la problematica della psicanalisi
“……… Talune linee programmatiche emerse dalla ricerca in questi ultimi anni offrono perciò, a mio avviso, l'opportunità di individuare alcuni nuclei di discussione intorno ai quali vorrei centrare l'attenzione, e che sono:
1) La dimensione linguistico-simbolica che, in quanto interna e costitutiva della teoria delle rappresentazioni sociali, impone una riflessione di carattere teorico metodologico sul linguaggio e sulle produzioni discorsive.
2) La riproposizione problematica del paradigma causalistico nelle scienze psicologico-sociali e lo stato della sua applicazione nelle teorie e nei modelli che la nuova prospettiva propone.
3) Il problema del sociale inteso come nucleo problematico fondamentale nei procedimenti di ricerca e nelle elaborazioni delle teorie che fanno capo al costruttivismo-interazionismo. ..”
Bibliografia (selezionata)
1. UGAZIO V. (a cura di) (1987), La costruzione della conoscenza, Milano.
2. AMERIO P. (1988), "Un punto di vista cognitivo-costruttivistico in psicologia sociale: lineamenti teorici e percorsi di ricerca" in Psicologia oggi: paradigmi e metodi, ricerche e applicazioni, a cura di A. MASSUCCO COSTA e L. PEIRONE, p. 133.
3. Cfr. ad esempio il materiale di lavoro dell'incontro su "Costruttivismo e interazionismo in psicologia sociale" a cura di A. QUADRIO, tenutosi a Milano il 7-8 Aprile 1989.
4. MOSCOVICI S. (1988), "La costruzione della conoscenza come fenomeno collettivo", in La costruzione della conoscenza, a cura di V. UGAZIO, p. 259.
5. LE BOUEDEC G. (1986), "Implicazioni metodologiche degli studi sulle rappresentazioni sociali", in Psicologia e società, I, p. 8-16.
6. DE SAUSSURE F. (trad. it. 1970), Corso di linguistica generale, Bari, p. 26.
7. PIAGET J. (trad. it. 1968), Lo strutturalismo, Milano.
8. JACOBSON R. (trad. it. 1972), Saggi di linguistica generale, Milano.
9. BACHTIN M. (1929; trad. it. 1978 con il nome di Volosinov V. N.) Marxismo e filosofia del linguaggio, Bari, p. 85.
10. UGAZIO V. (1987), cit.
11. MOSCOVICI S., cit., p. 291.
12. Ivi.
13. MASSUCCO COSTA A., PEIRONE L. (1988), "Considerazioni sull'approccio sistemico in psicologia", in Psicologia oggi, paradigmi e metodi, ricerche e applicazioni, cit., p. 44.
14. LUHMANN N. (trad. it. 1979), Potere e complessità sociale, Milano.
15. LUHMANN N. (trad. it. 1978), Stato di diritto e sistema sociale, Napoli.
16. DONOLO C. (1982),"Sociale", Laboratorio politico, I, 103-120.
- L’evento
Una collina sul fianco sinistro del Lago maggiore tra Arona e Meina. Un ambiente visivamente piacevole che mi rimanda alla prefazione di “At home in the universe “ dove Kauffman dice che parlando con Smolin gli venne l’idea di un diverso approccio alla fisica.
Io non sono interessato a discutere di teorie e neppure i miei interlocutori. Ma la ragazza con cui pranzo dice di interessarsi alla psicologia. Io “Semplifico” (troppo) : “la psicologia ha dato il suo contributo importante lo scorso secolo… “ … “… forse è meglio la psichiatria … che entra nel merito di questioni più biochimiche…” … “.. meglio un po di scienze della natura che discorsi sul sociopsicologico…”. Insomma , una serie di frasi fatte, molto banali e semplici che provocano dolore e mettono a nudo la mia “stupidità scientifica” applicata malamente.
Il tutto degenera in una imbarazzante gestione del resto del pranzo nel modo meno piacevole possibile. Non ho neppure la forza per provare a riprendere un po di “punti della dignità”. Gli altri sono giustamente infastiditi dalla mia rozzezza precedente.
Fortunatamente dobbiamo tornare a lavorare e il periodo di sofferenza interattiva finisce abbastanza in fretta. Ma il dolore per l’accaduto perdura (almeno in me).
- La condanna
Due azioni finalizzate come condanna : 1- richiesta pubblica di scuse e evidenziazione della mia stupidità interattiva e culturale e 2- “ripasso” privato sulle tendenze attuali della “psicologia”.
- Le conseguenze (immediate) dell’autocondanna
1- Le pubbliche scuse sono qui
2- Lo studio e l’aggiornamento è in due tappe (qui di seguito i titoli delle teorie psicologiche più interessanti nel tempo) e l’impegno ad approfondire il tema.
- Allegato : teorie e riferimenti ragionati sulla psicologia
Le principali teorie psicologiche (brevissima sintesi)
- S. Freud
Sigmund Schlomo Freud (Příbor, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) fu un neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco, fondatore della psicoanalisi, una delle principali correnti della moderna psicologia, ha elaborato la teoria dell'"Iceberg", secondo la quale l'inconscio governa il comportamento e il pensiero degli esseri umani e delle interazioni tra individui.
“L’interpretazione dei sogni”. Per convenzione si usa datare la nascita della psicoanalisi con la prima interpretazione esaustiva di un sogno scritta da Freud: si trattò di un suo sogno personale della notte tra il 23 e il 24 luglio 1895, e riportato anche ne L'interpretazione dei sogni come "il sogno dell'iniezione di Irma". La sua interpretazione rappresentò l'inizio dello sviluppo della teoria freudiana sul sogno.
L'influenza di Freud fu determinante in due campi correlati ma distinti. Sviluppò simultaneamente una teoria della mente e del comportamento e tecniche cliniche finalizzate all'apporto terapeutico nella risoluzione delle nevrosi. Molti sostengono che abbia influenzato solo il primo campo.
Secondo alcuni, il contributo forse più significativo di Freud al pensiero moderno fu la sua concezione dell'inconscio.
- Jung e la Psicologia Analitica
Carl Gustav Jung fu uno dei più noti e influenti seguaci di Freud. Nato nel 1875 a Kesswil, in Svizzera, figlio di un pastore protestante,Jung si laurea in Medicina e nel 1900 entra a lavorare nell' ospedale psichiatrico di Zurigo, diretto da Eugen Bleuler (1857-1939).
Venuto a conoscenza delle teorie di Freud, intrattiene con lui scambi epistolari ed entra a far parte del movimento psicoanalitico, ma con la pubblicazione del suo volume Trasformazioni e simboli della libido (1912) vengono alla luce i suoi dissensi teorici con Freud e nel 1913 il loro rapporto si interrompe.
- A. Freud: La Psicoanalisi Infantile
Anna Freud, figlia di Sigmund Freud (Vienna 1895 - Londra 1982). Psicoanalista si occupò fin dall'inizio di psicoanalisi infantile, ponendosi in contrasto con le posizioni cliniche e teoriche di M.Klein; quest'ultima aveva ipotizzato che era possibile estendere anche ai bambini la psicoanalisi applicata agli adulti, mentre la Freud riteneva che tale trasferimento non fosse possibile. Altra divergenza, riguardava le tecniche analitiche utilizzate: per la Freud gli strumenti più utili erano il ricorso ai disegni, l'interpretazione dei sogni e, a volte se necessario, la libera associazione
- W.Reich : L'analisi del Carattere
Wilhelm Reich psicoanalista austriaco naturalizzato statunitense (Galizia 1897 - Pennsylvania 1957) fu il più noto tra i dissidenti freudiani della seconda generazione (dopo A.Adler e C.G.Jung). Il suo nome è legato al tema della liberazione e rivoluzione sessuale. La teoria sull'orgasmo, la teoria del carattere e la tecnica di analisi del carattere sono le componenti fondamentali della sua psicologia. La sanità psichica dipende dalla potenza orgastica che però viene inibita dalla società moralizzatrice (del suo tempo) producendo così effetti di stasi e resistenze che contribuiscono a costituire l'armatura del carattere.
- B.F. Skinner : La Teoria del Rinforzo (comportamentista)
Burrhus Frederik Skinner psicologo statunitense (Pennsylvania, 1904 - Massachusetts 1990). Fu uno dei principali rappresentanti contemporanei del comportamentismo, incarnando l'ortodossia di J.B. Watson. Secondo Skinner l'unico criterio di scientificità è il metodo sperimentale e valutò come unico oggetto dell'indagine psicologica il comportamento direttamente osservabile dall'esterno . Egli indicò l'essenza della ricerca nella descrizione delle risposte e studiò anzitutto il «comportamento verbale»; poi estese l'interesse ai problemi psicologici dell'istruzione programmata, fino ad approdare alla teoria della «tecnologia del comportamento».
- M. Wertheimer : Percezione del movimento (gestalt)
(New york, 1943) fu il capostipite della psicologia della Gestalt fondando nel 1921 insieme a Koffka, Kohler e Goldstein la rivista “Psychologische Forschung”. A lui si deve la formulazione iniziale del concetto di insight (“visione dall'interno”) e la teoria dell' isomorfismo , teoria secondo la quale vi sarebbe identità di forma tra le nostre esperienze e i processi fisiologici che ne sono alla base. Tutti questi principi e concetti che furono poi meglio ampliati e sviluppati da Kohler e Koffka. Un importante suo articolo ( Studi Sperimentali sulla percezione del movimento, 1912 ), raccoglie tutti i risultati degli esperimenti che effettuò sul movimento apparente.
- W. Kohler: Il concetto di Insight
Wolfgang Kohler psicologo tedesco (Reval, Estonia 1887 - Enfield, New Hampshire, 1967). Con M. Wertheimer e K. Koffka, è uno dei massimi rappresentanti della teoria della forma (Gestalt). Condusse particolari esperimenti di psicologia animale su scimmie antropoidi e i risultati di questo studio lo spinsero a contrastare le teorie formulate dagli psicologi a lui contemporanei che vedevano i processi d'apprendimento e di pensiero come una semplice sequenza di tentativi effettuati per caso. Kohler osservò, invece, come le scimmie, possono utilizzare anche strategie non casuali, ossia atti intelligenti ( insight) , i quali permettono agli animali di ristrutturare il proprio campo cognitivo.
- Il modello di Hierachy of Needs di Abraham Maslow
I bisogni molto di base sono aria, acqua, alimento, sonno, il sesso, ecc. Quando questi non sono soddisfatti possiamo ritenere la malattia, l'irritazione, il dolore, il disagio, ecc. Queste sensibilità li motivano per alleviarli appena possibile per stabilire il homeostasis. Una volta che sono alleviate, possiamo pensare ad altre cose.
- Teoria dello Sviluppo Percettivo di Gibson
Esseri umani come percettori attivi .I bambini e gli adulti scoprono, esplorano, prestano attenzione, estraggono informazioni e differenziano gli oggetti Gli esseri umani sono intrinsecamente motivati ad esplorare il loro mondo e ad apprendere .La percezione è sempre motivata dagli scopi che si ritengono importanti.
- Gustav Le Bon e la Psicologia delle folle
Gustav Le Bon(1841-1931) Etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale") nato in Francia a Nogent-Le Retrou, fu il primo psicologo a studiare scientificamente il comportamento delle folle, cercando di identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche adatte per guidarle e controllarle. Per questa ragione le sue opere vennero lette e attentamente studiate dai dittatori totalitari del novecento, i quali basarono il proprio potere sulla capacità di controllare e manipolare le masse
- La Teoria dell'attaccamento di John Bowlby
John Bowlby e Mary Ainsworth hanno contribuito a dimostrare come lo sviluppo armonioso della personalità del bambino dipenda da un adeguato attaccamento alla figura materna, e, influenzati dal contesto culturale e scientifico degli anni ‘50-’60, fortemente impregnato dai progressi della biologia evoluzionistica, dell’etologia e della cibernetica, hanno fissato le radici del futuro sviluppo del "costrutto dell’attaccamento".Partiamo dalla definizione di attaccamento che lo stesso Bowlby offre in uno dei suoi libri più conosciuti "Una base sicura" (1989): "il comportamento di attaccamento è quella forma di comportamento che si manifesta in una persona che consegue o mantiene una prossimità nei confronti di un'altra persona, chiaramente identificata, ritenuta in grado di affrontare il mondo in modo adeguato".
- Il complesso di Edipo
La struttura psichica in cui si organizzano i sentimenti amorosi e ostili che il bambino avverte nei confronti dei genitori e dal cui superamento dipende, secondo S. Freud, il futuro profilo psicologico del soggetto.
Nota : In aggiunta a questo bigino delle teorie principali della psicologia voglio richiamare i tre punti citati da Fiorangela Oneroso (in : Realtà e rappresentazione nella psicologia cognitiva. Alcuni spunti di riflessione ) in un lavoro di ricostruzione della teoria psicologica analitica ad oggi e riporto la bibliografia che cita in cui compaiono importanti ricercatori che hanno lavorato sulla linguistica incrociando la problematica della psicanalisi
“……… Talune linee programmatiche emerse dalla ricerca in questi ultimi anni offrono perciò, a mio avviso, l'opportunità di individuare alcuni nuclei di discussione intorno ai quali vorrei centrare l'attenzione, e che sono:
1) La dimensione linguistico-simbolica che, in quanto interna e costitutiva della teoria delle rappresentazioni sociali, impone una riflessione di carattere teorico metodologico sul linguaggio e sulle produzioni discorsive.
2) La riproposizione problematica del paradigma causalistico nelle scienze psicologico-sociali e lo stato della sua applicazione nelle teorie e nei modelli che la nuova prospettiva propone.
3) Il problema del sociale inteso come nucleo problematico fondamentale nei procedimenti di ricerca e nelle elaborazioni delle teorie che fanno capo al costruttivismo-interazionismo. ..”
Bibliografia (selezionata)
1. UGAZIO V. (a cura di) (1987), La costruzione della conoscenza, Milano.
2. AMERIO P. (1988), "Un punto di vista cognitivo-costruttivistico in psicologia sociale: lineamenti teorici e percorsi di ricerca" in Psicologia oggi: paradigmi e metodi, ricerche e applicazioni, a cura di A. MASSUCCO COSTA e L. PEIRONE, p. 133.
3. Cfr. ad esempio il materiale di lavoro dell'incontro su "Costruttivismo e interazionismo in psicologia sociale" a cura di A. QUADRIO, tenutosi a Milano il 7-8 Aprile 1989.
4. MOSCOVICI S. (1988), "La costruzione della conoscenza come fenomeno collettivo", in La costruzione della conoscenza, a cura di V. UGAZIO, p. 259.
5. LE BOUEDEC G. (1986), "Implicazioni metodologiche degli studi sulle rappresentazioni sociali", in Psicologia e società, I, p. 8-16.
6. DE SAUSSURE F. (trad. it. 1970), Corso di linguistica generale, Bari, p. 26.
7. PIAGET J. (trad. it. 1968), Lo strutturalismo, Milano.
8. JACOBSON R. (trad. it. 1972), Saggi di linguistica generale, Milano.
9. BACHTIN M. (1929; trad. it. 1978 con il nome di Volosinov V. N.) Marxismo e filosofia del linguaggio, Bari, p. 85.
10. UGAZIO V. (1987), cit.
11. MOSCOVICI S., cit., p. 291.
12. Ivi.
13. MASSUCCO COSTA A., PEIRONE L. (1988), "Considerazioni sull'approccio sistemico in psicologia", in Psicologia oggi, paradigmi e metodi, ricerche e applicazioni, cit., p. 44.
14. LUHMANN N. (trad. it. 1979), Potere e complessità sociale, Milano.
15. LUHMANN N. (trad. it. 1978), Stato di diritto e sistema sociale, Napoli.
16. DONOLO C. (1982),"Sociale", Laboratorio politico, I, 103-120.
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