lunedì 4 febbraio 2008

- Fuga dal significato (della lingua) presente

Sono giorni che uno vorrebbe evitare
(almeno ..) in “italiano” il significato delle parole..

Una sciocchezza (mediatica)
insegue con ansia
quella dell’interlocutore competitivo (… dell’altro..)

Resta a farne le spese lo spettatore.

Quest’ultimo,
Disarmato e/ma anche sovvenzionatore
Non (si) sa più “da che parte girarsi”
Non (si) sa più “a che santo votarsi”
per accedere a qualche cosa
di (mediamente / mediaticamente ... ) “sensato”

Pensa e ripensa,
una soluzione (.. magari poco nobile) c’è :
fuggire dalla intercettazione / comprensione del significato

Dopo Frege , Saussure
e altri nobili padri della ricerca
sulla generazione dei pensieri e dei significati
dobbiamo farci piccoli, piccoli e sperare

Viene proprio la voglia di sperare
… di confonderci con la /nella “lingua”
più incomprensibile possibile.

… Che non si riesca, in questo modo,
a risolvere (positivamente) l’aggancio mancante
alle comunicazioni interplanetarie.. ??

Se c’è spazio,
(e un po di spazio fuori da qui c’è,…. ci deve essere..)
e .. se troviamo la forza necessaria dentro di noi:
possiamo provare a non disperarci..

Magari,
un domani, ritorneremo a fruire
… con gioia … del significato
… della ricerca (semantica o generativa..) del significato
… della capacità di interagire con le parole
tra persone e significati …. Comprensibili
ma anche un poco desiderabili..

ps. Nella confusione generale (in italia) ci si avvia a nuove elezioni.

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