
- l’agenda (personale) e qualche considerazione sul “nodo gordiano”
Da qualche settimana non sono riuscito a concentrarmi e a fissare alcunché (qui sul blog) : non in forma di scrittura ristretta (semi poetica..) e neppure via considerazioni e prove di concettualizzazioni diverse.
Sono stato “distratto” o “impegnato” o “ingaggiato” in attività di lavoro che hanno messo a dura prova il tempo da me dedicato alla “concentrazione e allo studio libero”.
Questo pur rattristandomi fa parte dei movimenti della vita. In particolare gli eventi lavorativi hanno impattato anche sull’orientamento e sull’umore mio. In questa situazione si è evidenziato un notevole cambiamento nella mia “Agenda Personale”. Ho dovuto concentrarmi su temi e tempi – che a prescindere dal loro specifico interesse – mi hanno portato lontano dalle considerazioni e dal commento prospettico sulle vicende mie, del mondo e mie nel mondo con gli altri. Provo a riprendere il discorso interrotto. Lo faccio in una situazione diversa sia personale che politica (vedi elezioni italiane) su cui tornerò. Per ora, per sottolineare gli eventi di questo mio cambiamento di agenda personale vi propongo una considerazione sul “concetto e la pratica collegata al nodo gordiano”
Da qualche settimana non sono riuscito a concentrarmi e a fissare alcunché (qui sul blog) : non in forma di scrittura ristretta (semi poetica..) e neppure via considerazioni e prove di concettualizzazioni diverse.
Sono stato “distratto” o “impegnato” o “ingaggiato” in attività di lavoro che hanno messo a dura prova il tempo da me dedicato alla “concentrazione e allo studio libero”.
Questo pur rattristandomi fa parte dei movimenti della vita. In particolare gli eventi lavorativi hanno impattato anche sull’orientamento e sull’umore mio. In questa situazione si è evidenziato un notevole cambiamento nella mia “Agenda Personale”. Ho dovuto concentrarmi su temi e tempi – che a prescindere dal loro specifico interesse – mi hanno portato lontano dalle considerazioni e dal commento prospettico sulle vicende mie, del mondo e mie nel mondo con gli altri. Provo a riprendere il discorso interrotto. Lo faccio in una situazione diversa sia personale che politica (vedi elezioni italiane) su cui tornerò. Per ora, per sottolineare gli eventi di questo mio cambiamento di agenda personale vi propongo una considerazione sul “concetto e la pratica collegata al nodo gordiano”
- miti : nodo gordiano (da tagliare, dipanare o che altro ?)
Il mito del “nodo gordiano” - che viene dalla società Frigia (civiltà che si sviluppò qualche secolo prima della civiltà greca) - è emblematico e profondo. Un mito, profondo e raffinato come si ipotizza fosse la civiltà Frigia. Poi, i Greci – come tutte le civiltà che si impongono e riscrivono la storia – provarono a ridimensionare e ridicolizzare la cultura Frigia. Ma l’idea, il mito, la potenza dell’opzione su cui dover decidere sopravvisse e sopravvive ancora. La domanda ricorrente è : la complicazione del nodo, del problema come la si risolve?Alcuni rispondono tagliandolo,sbrigativamente e semplificatoriamente, come fece Alessandro Magno? Altri lasciano aperta la porta al dubbio, alla ricerca. Come tutte le conoscenze ,anche nella forma della struttura scientifica odierna, quando si affronta e si sistematizza una questione ce ne si presenta una nuova e spesso ancor più intricata ed intrigante. La pratica sta con il gesto di Alessandro, la grammatica con la raffinata intelligenza del dubbioso. Inevitabilmente , per quanto sappiamo vivere e pensare ad oggi, tutti assomigliamo praticamente e necessariamente ad Alessandro. Solo alcuni però, sanno che la necessità è solo una forma obbligata e non esaustiva - risolutiva. Nelle comunità reali, solo alcuni preferiscono il dubbio e la ricerca del bandolo anche se continuamente riposizionato. Un pensiero diverso potrà darci la forza di “abbandonare” il mito gordiano ? Arriveremo ai componenti del Big Bang? Chissà ? Fino ad allora la preferenza per il dubbio attivo e orientato alla ricerca è certamente segno di maggiore flessibilità e intelligenza nella lettura dei rapporti tra noi e l’insieme dell’esistente sociale e naturale. Cosa ho aggiunto con il richiamo del mito gordiano ? Molto poco, solo una modesta preferenza.
Il mito del “nodo gordiano” - che viene dalla società Frigia (civiltà che si sviluppò qualche secolo prima della civiltà greca) - è emblematico e profondo. Un mito, profondo e raffinato come si ipotizza fosse la civiltà Frigia. Poi, i Greci – come tutte le civiltà che si impongono e riscrivono la storia – provarono a ridimensionare e ridicolizzare la cultura Frigia. Ma l’idea, il mito, la potenza dell’opzione su cui dover decidere sopravvisse e sopravvive ancora. La domanda ricorrente è : la complicazione del nodo, del problema come la si risolve?Alcuni rispondono tagliandolo,sbrigativamente e semplificatoriamente, come fece Alessandro Magno? Altri lasciano aperta la porta al dubbio, alla ricerca. Come tutte le conoscenze ,anche nella forma della struttura scientifica odierna, quando si affronta e si sistematizza una questione ce ne si presenta una nuova e spesso ancor più intricata ed intrigante. La pratica sta con il gesto di Alessandro, la grammatica con la raffinata intelligenza del dubbioso. Inevitabilmente , per quanto sappiamo vivere e pensare ad oggi, tutti assomigliamo praticamente e necessariamente ad Alessandro. Solo alcuni però, sanno che la necessità è solo una forma obbligata e non esaustiva - risolutiva. Nelle comunità reali, solo alcuni preferiscono il dubbio e la ricerca del bandolo anche se continuamente riposizionato. Un pensiero diverso potrà darci la forza di “abbandonare” il mito gordiano ? Arriveremo ai componenti del Big Bang? Chissà ? Fino ad allora la preferenza per il dubbio attivo e orientato alla ricerca è certamente segno di maggiore flessibilità e intelligenza nella lettura dei rapporti tra noi e l’insieme dell’esistente sociale e naturale. Cosa ho aggiunto con il richiamo del mito gordiano ? Molto poco, solo una modesta preferenza.
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