Monomeri, polimeri
discorsi molto effimeri
catene di elementi
non molto divertenti
si legano,si fondono,un poco mi confondono.
Ma in fondo poi mi piacciono,
stanno tranquilli, tacciono,
non fanno mai baccano,
spalmati sul divano
perche' la finta pelle
in vero e' PVC
non sono cose belle
da dire proprio qui,
Pero' il polietilenese
ben cristallizzato
se viene molto bene,
ti rende realizzato.
(una poesia del Maranza http://www.maranza.com/index.htm presa cosi com’è in una giornata d’ottobre)
sabato 18 ottobre 2008
giovedì 16 ottobre 2008
- Il fronte del disordine (e l'atteggiamento da preferire)
Oggi, parlare del “disordine” finanziario
è quasi facile:
prima con sufficienza, poi con dubbio quindi con paure
Oggi, parlare del “disordine” sociale
è complesso :
il distacco / disgusto per le relazioni si fa diffuso,
l’altro è un “altro” e punto
il discorso di ognuno si congela sui luoghi comuni più consolidati e trivii
Al più l’agenda è barbara , scelta da altri e controllata da lobbies più o meno ben intenzionate
Oggi, parlare del “disordine” comportamentale
è facile : si tratta di una (quasi) normalità
Se la mettiamo in scelte politiche si sente dire che è meglio
suicidarsi con un ambiente inquinato
ma dentro ad un bide di veleni ingioiellato (vedi il minacciato veto italo polacco alla opzione ambientale UE)
Se la mettiamo in politiche di sviluppo strategico aziendale
risulta “forte” chi più manipola, imbroglicchia i bilanci
piuttosto di chi prova a costruire vantaggi su servizi desiderati e desiderabili
organizzati con cura e competenza e
con possibilità di riscuotere una equa redditività
Girare (non disattenti o impotenti) per aziende di vario grado e rango per verificare e rilevare
Cosa resta o ci sarà - mi chiedo - al di la del “disordine”
Cosa resta o ci sarà al di là dell’apatia diffusa e del disgusto
Provo a sognare :
- una rivolta senza successo e una che avrà successo
- un pensiero impotente lascerà / si farà soppiantare da un pensiero innovativo :
capace di ridare un qualche senso (anche sensi.., meglio)
agli avvenimenti e alle evoluzioni personali, sociali ed economico-politiche nel nostro futuro prossimo
- una prassi scientifica e tecnico economica si affermerà e supporterà progetti di potenziamento dell’esistenza dell’uomo in modo sensibile dandogli del tempo per confrontarsi con il mistero complessivo della natura
Al fronte del disordine bisogna saper tener testa e portare un nuovo assetto
Si deve partire dal comportamento individuale : rimettere in fila le priorità
e generare impegno ed esiti tali da essere pluralmente e diversamente remunerativi
Poi si tratta di disegnare un percorso di relazioni sociali
né da cartolina illustrata né da guerre civili
bensi di relazioni plurali arricchiti dall’originalità dei singoli
e del “rispetto” tra gruppi
Quindi si deve passare alla generazione di economie delle qualità
e dei bisogni
(bisogni di sogni compresi senza dimenticare la necessità di prolungare i viaggi…)
Infine bisogna istituzionalizzare il pluralismo strutturato delle diverse preferenze al fine di evitare inutili sopraffazioni ed arbitrarietà
e promuovere
le navigazioni scientifiche nel mare dell’universo finito fino ai suoi bordi.
E non si dica che è troppo o troppo poco :
è semplicemente la misura di riferimento necessaria oggi.
(ps. Da tempo non mi sto dedicando a questo mio blog : mi sembra evidente che il disordine che mi circonda ha un suo ampio ruolo!)
è quasi facile:
prima con sufficienza, poi con dubbio quindi con paure
Oggi, parlare del “disordine” sociale
è complesso :
il distacco / disgusto per le relazioni si fa diffuso,
l’altro è un “altro” e punto
il discorso di ognuno si congela sui luoghi comuni più consolidati e trivii
Al più l’agenda è barbara , scelta da altri e controllata da lobbies più o meno ben intenzionate
Oggi, parlare del “disordine” comportamentale
è facile : si tratta di una (quasi) normalità
Se la mettiamo in scelte politiche si sente dire che è meglio
suicidarsi con un ambiente inquinato
ma dentro ad un bide di veleni ingioiellato (vedi il minacciato veto italo polacco alla opzione ambientale UE)
Se la mettiamo in politiche di sviluppo strategico aziendale
risulta “forte” chi più manipola, imbroglicchia i bilanci
piuttosto di chi prova a costruire vantaggi su servizi desiderati e desiderabili
organizzati con cura e competenza e
con possibilità di riscuotere una equa redditività
Girare (non disattenti o impotenti) per aziende di vario grado e rango per verificare e rilevare
Cosa resta o ci sarà - mi chiedo - al di la del “disordine”
Cosa resta o ci sarà al di là dell’apatia diffusa e del disgusto
Provo a sognare :
- una rivolta senza successo e una che avrà successo
- un pensiero impotente lascerà / si farà soppiantare da un pensiero innovativo :
capace di ridare un qualche senso (anche sensi.., meglio)
agli avvenimenti e alle evoluzioni personali, sociali ed economico-politiche nel nostro futuro prossimo
- una prassi scientifica e tecnico economica si affermerà e supporterà progetti di potenziamento dell’esistenza dell’uomo in modo sensibile dandogli del tempo per confrontarsi con il mistero complessivo della natura
Al fronte del disordine bisogna saper tener testa e portare un nuovo assetto
Si deve partire dal comportamento individuale : rimettere in fila le priorità
e generare impegno ed esiti tali da essere pluralmente e diversamente remunerativi
Poi si tratta di disegnare un percorso di relazioni sociali
né da cartolina illustrata né da guerre civili
bensi di relazioni plurali arricchiti dall’originalità dei singoli
e del “rispetto” tra gruppi
Quindi si deve passare alla generazione di economie delle qualità
e dei bisogni
(bisogni di sogni compresi senza dimenticare la necessità di prolungare i viaggi…)
Infine bisogna istituzionalizzare il pluralismo strutturato delle diverse preferenze al fine di evitare inutili sopraffazioni ed arbitrarietà
e promuovere
le navigazioni scientifiche nel mare dell’universo finito fino ai suoi bordi.
E non si dica che è troppo o troppo poco :
è semplicemente la misura di riferimento necessaria oggi.
(ps. Da tempo non mi sto dedicando a questo mio blog : mi sembra evidente che il disordine che mi circonda ha un suo ampio ruolo!)
Iscriviti a:
Post (Atom)